Come conciliare lavoro e famiglia

Come gestire casa, lavoro e figli quando si diventa mamma

 

Diventare mamma non vuol dire per forza abbandonare la vita che si aveva prima di diventare genitori. Pensiamo a quante madri hanno anche una professione che desiderano coltivare al di fuori della sfera domestica. Conciliare famiglia e lavoro non è certo facile, soprattutto quando si hanno figli piccoli. Ecco i consigli degli esperti di Chicco su come gestire al meglio tutti i vari impegni di una madre lavoratrice.

 

Conciliazione Lavoro e Famiglia: i consigli degli esperti

Prima di tutto è importante ricordare che essere genitori, non vuol dire essere “meccanismi perfetti” ma anche imparare ad accettarci con i nostri limiti e le nostre mancanze. Ecco ora qualche consiglio utile da tenere a mente che vi aiuterà a conciliare lavoro e famiglia al meglio:

 

  1. Per prima cosa ricordiamoci che le emozioni sono contagiose: se la madre è serena, anche il piccolo lo sarà. Un bimbo che a casa può “sguazzare” in un mondo fatto di coccole e di sentimenti affettuosi, sarà in grado presto di restituirli a mamma e papà.
  2. Al momento del ricongiungimento con il proprio bambino sono da evitare domande tipo “cosa hai fatto?” “come è andata?” “cosa hai mangiato?” che possono risultare troppo dirette ed interrogative; è meglio che sia la mamma, per prima, a raccontare cosa ha fatto durante la giornata, in seguito anche il bambino si sentirà libero di raccontarsi spontaneamente.
  3. Quando si torna a casa con il proprio piccolo è fondamentale garantire al bimbo un tempo di ascolto e di gioia (circa 40 minuti), senza fretta, dimenticandoci per un pochino le cose da fare in casa ed evitando le distrazioni – come ad esempio il cellulare. Una volta trascorso questo tempo il piccolo avrà fatto “il pieno di mamma” e sarà in grado di stare in autonomia. È importante cercare di non rinunciare a questo momento, anche quando la giornata è stata particolarmente pesante: in questi casi ci si può dedicare ad attività più tranquille, come vedere un cartone insieme o leggere un libro, senza aver timore di condividere con il bimbo il nostro stato d’animo. Il come diciamo le cose è spesso più importante di cosa diciamo.
  4. Eliminare il senso di colpa della mamma che, lavorando, è meno presente nella vita del proprio figlio. Un aiuto semplice, che tutti possono mettere in pratica, è il “Gioco dell’alto e del basso”. Quando la famiglia si riunisce, come ad esempio in occasione della cena, è utile creare uno spazio dove ognuno possa raccontare spontaneamente la cosa più bella che gli è accaduta nella giornata (l’alto della giornata) e la cosa più brutta (il basso della giornata). In questo caso è meglio che siano gli adulti a raccontarsi per primi, in modo che anche i bambini si sentano poi liberi di farlo spontaneamente. Questo “gioco” aiuterà da una parte la madre a conciliare il fatto di essere a lavoro e non in famiglia con il proprio piccolo, contemporaneamente, aiuterà anche i bambini più timidi e riservati ad esprimere le proprie emozioni e a raccontare di sé.
  5. Ricordiamoci infine che, una mamma e un papà, prima di essere genitori, sono compagni, amici e complici che si sono scelti. Questa consapevolezza aiuta a ritagliare del tempo per la coppia, facilita la comunicazione e nello stesso tempo permette di condividere insieme le fatiche dentro e fuori le mura domestiche, coinvolgendo anche la figura paterna nella gestione del piccolo e della casa.